E’ una testa di lupo, hirpus, l’elemento decorativo che caratterizza le ceramiche della necropoli di Piano Cerasulo.
L’animale totem degli Irpini racconta l’appartenenza al territorio sannita dell’antica Morra, dalla posizione strategica nell’alta valle dell’Ofanto. Posizione che la mise al centro dei conflitti tra longobardi, bizantini e saraceni.
Fino all’avvento dei Normanni, quando divenne feudo della famiglia Morra, a cui appartenne fino alla fine del Trecento, per poi ritornare fra i suoi domini per un paio di secoli tra il 1618 al 1806 con l’abolizione della feudalità. Fu proprio dalla famiglia Morra, che mutuò il primo dei suoi nomi, mentre il secondo, De Sanctis, arriva da Francesco, il più celebre dei suoi figli, che vi nacque il 28 marzo 1817. Al grande storico e critico della letteratura italiana, patriota che partecipò ai moti del 1848 e fu ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia, è dedicato un Parco letterario organizzato intorno alla casa natale ora museo. Altro monumento da visitare è il castello, oggi perfettamente restaurato, dei principi Biondi-Morra, costruito dai Longobardi, rifatto dai Normanni e ampliato dagli Svevi, che ospita anche la sezione Telematica dell’Università Guglielmo Marconi.
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