E’ una terra vulcanica prodiga di doni, quella ischitana.

Di acque dalle proprietà particolari, soprattutto. Ai suoi figli, nei millenni, ha assicurato una risorsa preziosa e inesauribile, che si identifica in quelle sorgenti, le cui proprietà terapeutiche hanno reso Ischia famosa nel mondo. Conociute e sfruttate fin dall’antichità, già dai primi coloni greci e dai Romani, le proprietà delle acque termali sono stati scientificamente confermate fin dal XVI secolo, quando i “bagni” di Ischia cominciarono a diventare noti anche al di là del mare.

Il primo censimento delle sorgenti idrotermali presenti sull’isola, con la descrizione accurata delle specifiche caratteristiche di ciascuna di esse e delle conseguenti indicazioni terapeutiche, fu compiuto dal medico Giulio Jasolino, originario di Monteleone Calabro, dove era nato nel 1549, che trascorse molti anni sull’isola d’Ischia per compiervi le sue ricerche. Grazie ad esse riuscì a  riconoscere e valorizzare le acque già note e a scoprirne delle nuove. I risultati del suo lavoro sono nel libro De’ remedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa hoggi detta Ischia, la cui prima edizione delle tante fu pubblicata nel 1588 con l’aggiunta di una preziosa carte topografica dell’isola di Mario Cartaro. 

Quel libro contribuì per primo, insieme agli altri studi che seguirono anche ad opera di ricercatori stranieri, ad attirare sull’isola un numero crescente di viaggiatori di ogni parte d’Europa, interessati, oltre che alle bellezze di Ischia, ad usufruire delle cure per una notevole varietà di patologie che offrivano le sue acque benefiche. Così sorsero i primi stabilimenti termali, in particolare a Casamicciola, che già nel Seicento contava un flusso significativo di ospiti che si giovavano delle acque del bacino del Gurgitello, del Castiglione e de La Rita. Ed era tale la fama di quelle sorgenti, che nel 1604 un gruppo di nobili napoletani del Pio Monte della Misericordia investì nella costruzione di un grande ospizio a Casamicciola, proprio nei pressi della fonte del Gurgitello, per consentire anche ai poveri della città di usufruire dei cicli annuali delle cure termali. Fu quello il primo esempio di termalismo sociale della storia.

Nei secoli seguenti, di pari passo con la pubblicazione delle opere di altri studiosi e con i resoconti sempre più frequenti e accurati dei viaggiatori, il turismo termale continuò a crescere sull’isola. Dove sorsero alberghi e  stabilimenti termali sempre più all’altezza delle esigenze degli ospiti, che le cure trattenevano per lunghi soggiorni. Da lì iniziarono le fortune turistiche di Ischia, che ha saputo confermare nel tempo la sua vocazione all’accoglienza, ampliando e diversificando l’offerta di terapie termali e di trattamenti wellness, praticati nelle spa di cui è dotata la maggior parte delle strutture ricettive.

 

Con il suo movimento lento, circolare, ininterrotto, l’asino copriva chilometri su chilometri senza allontanarsi dalla sua postazione sotto il sole, compagno fedele dall’alba al tramonto.