La Kochia saxiloca è una rarità botanica che ha legato il suo nome a Ischia fin dalla sua scoperta, 166 anni fa.

A scoprirne l'esistenza era stato nel 1850 il primo botanico della corte borbonica Giovanni Gussone, il padre delle pinete ischitane, che percorse in lungo e in largo l'isola per catalogarne le specie botaniche. Della sua scoperta della Kochia si conosce la data esatta: 28 maggio. Fu allora che sul primo degli Scogli della baia di Sant'Anna identificò vari esemplari di una pianticella ricadente e legnosa. Qualche tempo dopo, nel 1854, Gussone inserì la Kochia nel suo volume "Enumeratio plantarum vascularum in Insula Inarime...".

E quella rara pianta prese il nome del suo scopritore, Kochia saxicola Guss. Fu solo vent'anni più tardi, nel 1877 che venne individuata anche a Capri e passarono altri anni prima che venisse trovata anche a Strombolicchio alle Eolie.

La Kochia ischitana non fu scovata in altre zone dell'isola oltre gli Scogli di Sant'Anna, perciò quando scomparve da lì, fu ritenuta estinta a Ischia. E nel 1922 a causa di una frana fu seppellito anche il sito in cui cresceva a Capri, dove fu data per scomparsa, fin quando non ne furono trovate per caso altre pianticelle in una zona impervia, che rimasero le uniche evidenze oltre  agli esemplari di Strombolicchio.

Fu sull'isolotto siciliano che diversi decenni dopo vennero prelevati dei semi, piantati nell'Orto Botanico di Napoli per reinserire la Kochia dov’era scomparsa. Il 2 luglio 2004 furono riportate sullo scoglio di Sant'Anna originario tre nuove piantine, che crebbero rigogliose, finchè dieci anni dopo non fu liberata sullo scoglio una coppia di conigli che stava per far estinguere di nuovo la Kochia.

Per fortuna, si provvide a spostare le piccole piante rimaste su una roccia alla base del Castello Aragonese. Dove è cominciata la loro nuova storia sull’isola d’Ischia.

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