Acciaroli in origine Lazzarùlo detto “de Canniclo” era insieme a San Primo il primo approdo marinaro, una tra le più importanti e antiche dogane del Cilento di pertinenza di Cannicchio.

marina_di_cannicloIl percorso inizia dal mare per risalire le colline, come in passato erano spesso costretti a fare gli abitanti della marina che scappavano a causa delle ripetute invasioni saracene, trovando rifugio nel vicino feudo di Cannicchio. Partendo dalla chiesa detta “Sancta Maria de laczarulo” si attraversa il paese lungo Via Vascio, dove si trovavano i rifugi dei pescatori, per l’appunto chiamati vasci (da bassi), perché locati al di sotto della strada rotabile. Al termine di questo antico passaggio, risalendo sulla via principale che sbuca sulla strada provinciale, nei pressi del bivio per Pollica, troviamo il vecchio sentiero naturale che taglia la collina fino ad intersecarsi nuovamente con la strada che, attraversandola, ci riporta su un altro sentiero, in direzione della piccola Chiesa di San Rocco. Oltrepassando la costruzione, si sale verso il feudo di Cannicchio, percorrendo l’intero abitato sugli scalini/petenghe ci si ritrova nuovamente sulla strada provinciale, in direzione di Pollica fino alla deviazione su di un’altra strada asfaltata, una volta mulattiera. Percorrendo quest’ultima si discende verso la Marina trovandosi poco distante dalla Torre del Caleo e dalla sua piccola e luminosa spiaggia di sassi tondeggianti. Continuando per un po’ sull’asfalto, si rientra ad Acciaroli, questa volta via spiaggia in direzione del porto, che ci riporterà al punto di partenza sul sagrato della Chiesa Madre.

Dettagli Tecnici:

Partenza: ore 9,00 dal porto di Acciaroli.

Difficoltà: (facile/medio)

Lunghezza: 10 km circa.

Tempo di percorrenza: 6 ore circa;

Quota max: 352m s.l.m.; 

 

Equipaggiamento consigliato: scarpe tecniche da trekking richiesto(l'utilizzo di altra tipologia di scarpe precluderà la partecipazione per questioni di sicurezza), bacchette da trekking, abbigliamento comodo a strati, giacca o gilet anti-vento, cappello/occhiali da sole e indumenti di ricambio da portare con se o da tenere in auto.

 
GUIDA AMBIENTALE - Fernanda Quaglia
<< Amo la natura e la tradizione contadina!!! I miei nonni spesso mi portavano con loro tra l’uliveto e il vitigno di famiglia in collina, a raccogliere asparagi, origano selvatico, mio nonno era un conoscitore di piante e uno stimato innestatore e quando giro tra le colline cilentane per me è come rivivere l’infanzia ad ogni passo. >>
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